I sinodali

In ogni percorso sinodale i soggetti coinvolti sono tutti i fedeli: pastori, laici, sinodaliOgnuno di questi ha un proprio ruolo e dialoga con gli altri. Solamente quando avviene questo dialogo a tre si può affermare che il metodo sinodale sta funzionando.

Il Vescovo

Quando si tratta di un sinodo diocesano il pastore è il vescovo ed è lui a rappresentare il Buon Pastore, ossia Cristo, che convoca e guida il suo popolo. È in dialogo con tutti. Tocca a Lui creare unità, indicare una via, intraprendere il cammino. È una sola persona, come anche Cristo è una persona singolare. Per questo motivo il metodo sinodale è diverso dal metodo democratico, perché sempre rimanda ad un ruolo unico del Pastore.

È il primo soggetto del Sinodo, ma non è da solo, né al di sopra di tutti

la voce dei fedeli

La voce di ciascuno conta ed ha la medesima dignità

Tutti i fedeli condividono lo Spirito di Cristo. Non ci sono gerarchie di importanza nel prendere la parola all’interno della Chiesa. Nel loro insieme i fedeli posseggono il sensus fidei, cioè la capacità di custodire e testimoniare coralmente la fede. La loro testimonianza è fatta di parole, ma soprattutto dei frutti di carità per la vita del mondo, fino agli esempi più luminosi di martirio. La voce di questa testimonianza corale va portata nel Sinodo per illuminare il discernimento.

Chi sono i Sinodali

Sono quei fedeli che hanno ricevuto il mandato di prendere parte all’Assemblea sinodale. Dialogano con il vescovo, ma anche con tutti gli altri fedeli. Sono interlocutori del pastore che attende il loro consiglio, l’aiuto a discernere, valutare, decidere. Si fanno portavoce anche di quanti si sono allontanati dalla comunità cristiana e, in qualche modo, di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che non fanno parte della Chiesa.

Come sono stati scelti i sinodali

Per la composizione dell’Assemblea sinodale sono state seguite le norme del Codice di Diritto Canonico e i criteri stabiliti per ciascun Sinodo dal vescovo diocesano. L’Assemblea è inoltre composta da alcuni membri di diritto e altri membri scelti secondo criteri stabiliti dal vescovo.

Nel sinodo diocesano di Cuneo e Fossano il vescovo ha stabilito che la maggior parte dei membri designati per le assemblee sinodali siano rappresentanti delle parrocchie e/o unità pastorali. Ogni parrocchia o unità pastorale ha designato un delegato (affiancati da vice). Essi sono stati indicati dai propri parroci e approvati dai fedeli della comunità mediante gli organismi di consultazione (CPP o altri analoghi). Sono stati aggiunti alcuni delegati rappresentativi delle comunità religiose, dei gruppi e movimenti ecclesiali presenti sul territorio. Sono inoltre membri di diritto i presbiteri che compongono il Consiglio presbiterale e almeno un rappresentante di ciascuna zona pastorale, i vicari generali, episcopali, zonali, giudiziali, i canonici effettivi, il Rettore del Seminario maggiore (interdiocesano).

I compiti dei sinodali

Innanzitutto, il compito dei delegati è stato quello di promuovere la fase preliminare di ascolto dei fedeli. Avvalendosi del materiale predisposto dalla Segreteria del Sinodo, in particolare delle schede e dei video che presentano i temi sinodali, essi hanno individuato le modalità più opportune per coinvolgere le persone nel confronto. Tenendo conto del contesto locale e del momento di emergenza sanitaria che si sta vivendo, i sinodali hanno cercato di raccogliere la voce di tutti, il sentire comune (sensus fidei). Una particolare attenzione è stata posta a quanti sono abitualmente meno considerati.

Al termine del tempo di ascolto, i delegati rappresentanti di parrocchie/unità pastorali e comunità o gruppi ecclesiali hanno redatto una breve sintesi in cui viene descritto quanto è emerso dall’ascolto, offrendo il materiale di discussione per le assemblee sinodali nella forma di Instrumentum laboris.

Nel tempo delle Assemblee i sinodali, attenendosi al Regolamento previsto, intervengono nelle discussioni, facendosi portavoce di quanto essi hanno ascoltato e delle comunità che rappresentano, votano i documenti proposti, secondo le modalità previste dal Regolamento, si prendono cura di mantenere aperto il dialogo con tutti i fedeli e con le comunità.

Dopo la conclusione delle assemblee i sinodali contribuiranno all’attuazione del Sinodo nella vita delle comunità, secondo quanto verrà stabilito al termine delle Assemblee e in particolare secondo quanto disposto dal vescovo nel libro sinodale che egli consegnerà nei mesi successivi.