Comunicato stampa e presentazione del Sinodo

Comunicato stampa e presentazione del Sinodo

Giovedì 20 maggio 2021

 

Al via il Sinodo diocesano di Cuneo e Fossano: la Chiesa si mette in discussione

Venerdì 28 maggio, alle ore 20, presso la Cattedrale di Cuneo primo incontro con 106 delegati diocesani

01) 20.05.2021 – Venerdì 28 maggio alle ore 20, presso la Cattedrale di Cuneo (via Roma), alla presenza di Mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e Fossano, si terrà la celebrazione di apertura del Sinodo diocesano, percorso di ascolto, incontro e discernimento proposto dal vescovo a tutti i fedeli tramite le assemblee sinodali, presiedute dal vescovo e dai 106 delegati, denominati sinodali, indicati dalle parrocchie e dalle unità pastorali delle due diocesi. Nel corso della serata si terrà la firma dell’atto di indizione del Sinodo e il conferimento del mandato ai sinodali. Il percorso proseguirà con l’ascolto sul territorio e con le assemblee sinodali che si terranno periodicamente a partire dall’autunno 2021. Per informazioni e aggiornamenti sul Sinodo visitare il sito internet www.sinodocuneoefossano.it o scrivere all’indirizzo e-mail segreteria@sinodocuneoefossano.it. 

“Il periodo che stiamo vivendo richiede confronto e scambio di idee – afferma il vescovo di Cuneo e Fossano, Mons. Piero Delbosco -. Anche la Chiesa sente la sollecitazione dei grandi interrogativi che la pandemia ha innescato ed è convinta di poter contribuire alla ripresa della vita sociale offrendo risorse di speranza, ma per fare questo deve rinnovarsi sul piano delle proprie strutture e delle mentalità. Perciò a 23 anni dalla conclusione del quarto Sinodo diocesano di Cuneo e dal settimo Sinodo diocesano di Fossano, ho pensato di convocare un Sinodo diocesano che coinvolge entrambe le diocesi, incamminate verso l’unificazione. Si vuole ripensare in radice la presenza della comunità cristiana sul territorio, alla luce del cambiamento d’epoca che stiamo attraversando”. 

Il cammino sinodale vedrà l’ascolto di tante voci di singoli e di comunità su quattro grandi temi: i cambiamenti epocali, l’organizzazione parrocchiale, la fede, la figura del prete. “Proprio l’ascolto di tante voci tiene aperto il percorso anche su nuovi temi che potranno essere ritenuti particolarmente attuali ed urgenti – prosegue Mons. Delbosco – Il momento culminante sarà costituito da assemblee plenarie rappresentative di tutti i fedeli, chierici e laici. In questi mesi ci confronteremo per proporre percorsi nuovi, che aiutino i cristiani e le loro comunità ad essere soggetti di umanizzazione nell’epoca contemporanea”. Le diocesi di Fossano e di Cuneo si caratterizzano per la frammentazione delle parrocchie rispetto al numero di abitanti. Fossano conta 33 parrocchie per 42mila abitanti (8 sotto i 300 abitanti; 15 da 300 a 1.000 abitanti; 6 da 1.000 a 3.000 abitanti; 4 oltre i 3000 abitanti). Solamente 12 hanno il parroco residente. La diocesi di Cuneo ha 82 parrocchie per 115mila abitanti (28 sotto i 300 abitanti, di cui 9 con meno di 50 abitanti; 21 da 300 a 1.000 abitanti; 23 da 1.000 a 3.000 abitanti; 10 oltre 3.000 abitanti). Solamente 35 hanno il parroco residente. Le due diocesi di Cuneo e Fossano, nel loro insieme, contano 118 preti residenti e incardinati in diocesi (escludendo i religiosi), di cui 52 sono parroci in carica (le parrocchie delle due diocesi sono 115): 28 hanno più di 80 anni, 38 hanno tra 71 e 80 anni, 19 hanno tra 61 e 70 anni, 12 hanno tra 51 e 60 anni, 10 hanno tra 41 e 50 anni, 11 hanno tra 28 e 40 anni. Attualmente oltre la metà dei preti (66 su 118) ha più di 70 anni. “Le prospettive di un ulteriore drastico ridimensionamento del clero nei prossimi 5 anni obbligano a rivedere e riorganizzare continuamente la presenza dei preti e dei diaconi nelle zone pastorali – conclude Mons. Delbosco -. Spingono le comunità a interrogarsi su come sviluppare collaborazione e corresponsabilità, per essere comunità vere, dinamiche e attive nella trasmissione della fede”. La preparazione del Sinodo è stata avviata con una fase di ascolto, che ha avuto il suo momento inaugurale domenica 4 ottobre 2020, mediante la proposta di celebrazioni in ogni zona pastorale delle due diocesi. Il Sinodo si concluderà con un libro sinodale scritto dal vescovo e consegnato a tutte le comunità. In esso verranno dati orientamenti per il futuro, recependo il frutto del dialogo avvenuto nelle assemblee.

PRESENTAZIONE DEL SINODO

Che cosa è un Sinodo

È un percorso di ascolto, incontro e discernimento, proposto dal vescovo a tutti i fedeli attraverso Assemblee sinodali, presiedute dal vescovo, a cui prendono parte i delegati per il Sinodo, denominati sinodali. Il Sinodo si conclude con la proposta di orientamenti pastorali approvati dall’assemblea e che diventano vincolanti per la Chiesa locale.

 

Perché il vescovo Piero ha proposto un Sinodo

Perché anche la Chiesa sente la sollecitazione dei cambiamenti in corso e dei grandi interrogativi che la pandemia ha innescato ed è convinta di poter contribuire alla ripresa della vita sociale offrendo risorse di speranza. Ma per fare questo deve rinnovarsi sul piano delle proprie strutture e delle mentalità. Perciò viene indetto un Sinodo, che coinvolge entrambe le diocesi di Cuneo e di Fossano, che ormai da anni sono incamminate verso l’unificazione. Si vuole ripensare in radice la presenza della comunità cristiana sul territorio, alla luce del cambiamento d’epoca che stiamo attraversando. Si ritiene che cristiani e le loro comunità possano essere soggetti di umanizzazione nell’epoca contemporanea, partendo dalla fede in Cristo e mostrando un volto rinnovato delle comunità cristiane.

Il Sinodo intende suscitare un nuovo interesse per la Chiesa locale, nuova passione ed entusiasmo, voglia di credere ancora o almeno di prendere sul serio la fede. Su questa base di speranza e di dialogo tra fedeli e pastori, sarà più facile procedere nelle decisioni pastorali che sono da prendere. In particolare, sarà più facile mettere insieme le risorse umane e le istituzioni ecclesiali, creare un’unica diocesi, nuova nello Spirito, derivata dalle attuali diocesi di Cuneo e di Fossano. Sul territorio sarà più facile realizzare delle unità pastorali vive, che possano animare la vita cristiana: le liturgie, la trasmissione della fede, la testimonianza della carità, la cura del patrimonio culturale ricevuto dalle generazioni passate.

 

Quali sono i temi affrontati

1) I cambiamenti in corso

Gli insegnamenti di papa Francesco nella lettera Evangelii gaudium invitano ad affrontare il tema dei cambiamenti nella società: «Questa non è solo un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca». Egli evidenzia in particolare i contrasti. Ci sono «… miglioramenti in ambito sanitario, educativo e comunicativo, ottenuti grazie a balzi enormi nel progresso scientifico, nelle innovazioni tecnologiche e alle loro rapide applicazioni». Ma anche « … crescono le disuguaglianze … una porzione di popolazione, anestetizzata dal mito del benessere, rimane indifferente, favorendo così la cultura dello scarto e uno stile di vita che indebolisce lo sviluppo e la stabilità dei legami tra le persone». 

I cambiamenti riguardano anche la vita religiosa e la stessa fede cristiana: «Non si può ignorare che, negli ultimi decenni, si è prodotta una rottura nella trasmissione generazionale della fede, affaticando anche l’azione pastorale delle parrocchie spesso caratterizzata da stanchezza, pessimismo e accidia egoista, annullando il fervore apostolico contagioso in grado di chiamare anche al sacerdozio e alla vita consacrata».

 

2) La situazione delle parrocchie

Le diocesi di Fossano e di Cuneo si caratterizzano per la frammentazione delle parrocchie rispetto al numero di abitanti. Fossano ha 33 parrocchie per 42.000 abitanti (8 sotto i 300 abitanti; 15 da 300 a 1000 abitanti; 6 da 1000 a 3000 abitanti; 4 oltre i 3000 abitanti). Solamente 12 hanno il parroco residente. La diocesi di Cuneo ha 82 parrocchie per 115.000 abitanti (28 sotto i 300 abitanti, di cui 9 con meno di 50 abitanti; 21 da 300 a 1000 abitanti; 23 da 1000 a 3000 abitanti; 10 oltre 3000 abitanti). Solamente 35 hanno il parroco residente. Le parrocchie godono ancora di stima e apprezzamento là dove si impegnano soprattutto per i ragazzi e in particolare per i giovani. La capacità delle comunità di attivare partecipazione e cammini di fede incontra molte difficoltà, perché la fede è vissuta in modo molto individuale, con meno interesse all’istituzione parrocchiale e alla comunità. È debole in genere la richiesta di approfondimento teologico-culturale per la fede. Le famiglie sentono la fatica di essere luoghi in cui trasmettere la fede e le comunità parrocchiali non riescono ad aiutarle fino in fondo. Il numero di persone adulte coinvolte nell’evangelizzazione risulta insufficiente. È in calo la presenza di giovani e adulti. Insieme a tanti segnali di fatica, non mancano parrocchie con esperienze e cammini di fede importanti, come pure carismi spirituali, esperienze di devozione popolare, iniziative legate ad uffici diocesani di pastorale dei ragazzi e dei giovani, dell’Azione Cattolica. Molto sentite sono le esperienze di Estate ragazzi e Campi estivi. Tante persone stimano le parrocchie pur non dichiarandosi praticanti. Per questo condividono le preoccupazioni per le difficoltà presenti e per la diminuzione del numero di parroci sul territorio

 

3) La fede

Il sentimento religioso, nel territorio in cui si situano le diocesi di Cuneo e di Fossano, continua ad essere molto diffuso. Lo confermano gli studi sociologici. Anche se declina la pratica religiosa, le persone continuano a dare importanza ad un oltre, in cui riconoscono la presenza di un Dio, di forze trascendenti, di legami invisibili. Da qui derivano risorse di fiducia per affrontare la vita, soprattutto nei momenti di difficoltà. Ma anche chi non crede nella trascendenza, spesso ha una sua fede: nel progresso, nella scienza, nelle tecnologie. Cresce inoltre la proposta di credere innanzitutto in se stesso, nelle proprie idee, nella propria dignità. «Credici e ci riuscirai!»; «Credi in te stesso/a!». Al contrario, quando ogni fiducia viene meno e non si crede più in niente, si inizia a morire. Talvolta è questo il contagio che si diffonde nella vita sociale: non credere più a niente né a nessuno! Ecco il pluralismo e la personalizzazione della fede: tanti modi di credere, molto diversi tra loro e molto personalizzati! Che cosa resta delle credenze cristiane? Della fede in Cristo salvatore del mondo? Della risurrezione finale insieme a Lui? Praticanti e non praticanti condividono le difficoltà della civiltà europea che più di ogni altra ha creduto in Cristo, ma ora non mostra più un interesse privilegiato per Lui. La fede cristiana non è più trasmessa in modo esclusivo e appassionato, ma si mescola con altri modi di credere. 

 

4) La presenza e il ruolo dei preti nel territorio

Le diocesi di Cuneo e Fossano nel loro insieme contano circa 118 preti residenti e incardinati in diocesi (escludendo i religiosi) di cui 52 sono parroci in carica (le parrocchie delle due diocesi sono 115): 28 hanno più di 80 anni, 38 hanno tra 71 e 80 anni, 19 hanno tra 61 e 70 anni, 12 hanno tra 51 e 60 anni, 10 hanno tra 41 e 50 anni, 11 hanno tra 28 e 40 anni. Attualmente oltre la metà dei preti (66 su 118) ha più di 70 anni! Sono dati passibili di ritocchi e precisazioni, ma sostanzialmente fotografano la realtà delle due diocesi. La maggioranza dei preti è impegnata in parrocchia come parroco, viceparroco, collaboratore; una buona parte di essi ha diversi incarichi, anche in curia, e più di una parrocchia, senza contare altri impegni a livello di insegnamento o di altre responsabilità. Caratteristiche del clero cuneese e fossanese sono la concretezza e il tratto riservato, ma nello stesso tempo affabile. I preti sono molto legati alla gente, generalmente disponibili e generosi nell’azione pastorale. Tuttavia, anch’essi portano il peso dei propri limiti e delle difficoltà odierne sul piano della fede e della vita sociale. Le prospettive di un ulteriore drastico ridimensionamento del clero nei prossimi 5 anni obbligano a rivedere e riorganizzare continuamente la presenza dei preti e dei diaconi nelle zone pastorali. Spingono le comunità a interrogarsi su come sviluppare collaborazione e corresponsabilità, per essere comunità vere, dinamiche e attive nella trasmissione della fede.

 

5) Ricerca di un quinto tema: proposto dai fedeli

Nell’ultimo periodo è stata lanciata una nuova consultazione per giungere ad un quinto tema sinodale indicato più direttamente dai fedeli attraverso le comunità e attraverso i form del sito internet. Con questa iniziativa la Segreteria ha voluto che fosse la voce dei fedeli a proporre un tema, che in modo condiviso possa essere riconosciuto come una chiave importante per rinnovare la passione per il Vangelo nella Chiesa locale. All’Assemblea sinodale spetterà il confronto ed il discernimento su questi cinque temi.

 

Chi è coinvolto nel Sinodo

In ogni percorso sinodale i soggetti coinvolti sono tutti i fedeli: pastori, laici, sinodali. Ognuno di questi ha un proprio ruolo e dialoga con gli altri. Solamente quando avviene il dialogo a tre si può affermare che il metodo sinodale stia funzionando. Il primo soggetto del Sinodo è il vescovo. È lui che convoca il Sinodo e lo guida, attraverso la Segreteria da lui istituita. Insieme al vescovo, tutti i fedeli condividono lo Spirito di Cristo. La voce di ciascuno conta ed ha la medesima dignità. Non ci sono gerarchie di importanza nel prendere la parola all’interno della Chiesa. Un ruolo specifico è quello dei sinodali. Sono quei fedeli che ricevono il mandato di prendere parte alle Assemblee sinodali. Dialogano con il vescovo, ma anche con tutti gli altri fedeli, di cui sono portavoce. Si mettono in ascolto anche di chi si è allontanato dalla comunità cristiana e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che non fanno parte della Chiesa.

 

Come vengono scelti i sinodali che compongono l’Assemblea sinodale?

Vengono seguite le norme del Codice di Diritto Canonico, che indica i membri di diritto, e quelle stabilite dal vescovo diocesano per l’aggiunta di altri fedeli. La maggior parte dei membri designati per le assemblee sinodali sono rappresentanti delle parrocchie e/o unità pastorali (al momento sono 54 e vengono chiamati delegati parrocchiali). Ogni parrocchia o unità pastorale designa uno o due delegati. Essi sono indicati dai propri parroci e approvati dai fedeli della comunità mediante gli organismi di consultazione (CPP o altri analoghi). A questi vengono aggiunti alcuni delegati rappresentativi delle comunità religiose, dei gruppi e movimenti ecclesiali presenti sul territorio (9 persone). Sono previsti inoltre come membri di diritto i presbiteri che compongono il Consiglio presbiterale e almeno un rappresentante di ciascuna zone pastorale, i vicari generali, episcopali, zonali, giudiziali, i canonici effettivi, il Rettore del Seminario maggiore (interdiocesano) per un totale di 39 persone. Infine, il vescovo sceglie come sinodali (fino ad un massimo di 10 persone) alcuni rappresentanti ritenuti voci importanti, soprattutto nel rappresentare meglio la voce delle donne, dei poveri, dei giovani, dei disabili, delle persone ferite. I sinodali hanno il compito di aiutare il vescovo e di rappresentare tutti i fedeli, non solamente la propria comunità o il proprio gruppo. L’Assemblea sinodale, composta da circa 110 persone, è unica e non prevede suddivisioni tra sinodali provenienti dalla diocesi di Cuneo o di Fossano.

 

Alla data del 20 maggio 2021 la composizione dell’Assemblea sinodale risulta in questo modo.

I sinodali indicati dalle parrocchie e/o unità pastorali delle due diocesi di Cuneo e di Fossano sono 54. Le donne sono 24 e gli uomini 30. 

I sinodali indicati in rappresentanza delle comunità religiose sono 4, di cui 2 donne e 2 uomini.

I sinodali indicati in rappresentanza di associazioni, gruppi, movimenti ecclesiali sono 5.

I membri di diritto rappresentanti del clero sono 39.

Tra i membri scelti direttamente dal vescovo sono disponibili al momento quattro nominativi  (3 donne e 1 uomo). 

Alla data del 20 maggio i sinodali risultano in numero totale di 106.

 

Il percorso del Sinodo

La preparazione del Sinodo è stata avviata con una fase di ascolto, che ha avuto il suo momento inaugurale domenica 4 ottobre 2020, mediante la proposta di celebrazioni in ogni zona pastorale delle due diocesi. Nei mesi successivi, la situazione di emergenza sanitaria ha portato a valorizzare in modo particolare gli strumenti digitali per suscitare il confronto e per raccogliere contributi da parte di singoli fedeli e di comunità sui quattro temi che sono stati individuati dalla Segreteria, che il vescovo ha costituito coinvolgendo don Pierangelo Chiaramello, vicario generale della diocesi di Fossano, don Giuseppe Pellegrino, vicario episcopale della diocesi di Cuneo, Patrizia Degioanni e Paola Dutto, segretarie del Consiglio Pastorale interdiocesano. La Segreteria si avvale di un gruppo di studio, composto stabilmente da circa 10 persone, e da consulenti aggiunti, del territorio di Cuneo e Fossano, in possesso del titolo di laurea in Teologia o in Scienze Religiose. 

È stato creato il sito internet www.sinodocuneoefossano.it ed i canali social collegati, dove sono presenti dei form con cui inviare il proprio parere sui quattro temi sinodali. Nelle parrocchie e nelle comunità sono state diffuse le schede con i temi sinodali e i video di presentazione. Dove possibile, attenendosi alle norme dell’emergenza sanitaria, sono stati realizzati incontri a gruppi in cui raccogliere elementi di riflessione. I delegati parrocchiali per il Sinodo, insieme ai parroci, e gli altri delegati, insieme alle proprie comunità o associazioni, hanno promosso l’ascolto e raccolto prime sintesi di quanto emerso. 

 

Calendario degli appuntamenti previsti

Vista l’emergenza sanitaria in corso, non è possibile indicare date certe per le assemblee sinodali. Il periodo previsto è l’autunno 2021. Entro il 15 settembre 2021 è prevista la comunicazione del calendario e la promulgazione del Regolamento delle Assemblee sinodali.

La prima convocazione dell’Assemblea sinodale è prevista nella Cattedrale di Cuneo venerdì 28 maggio 2021 alle ore 20 per una Celebrazione della Parola. Tale assemblea comprenderà anche la firma dell’atto di indizione del Sinodo e il conferimento del mandato ai sinodali.

 

Come si conclude il Sinodo

Il Sinodo si concluderà con un libro sinodale scritto dal vescovo e consegnato a tutte le comunità. In esso verranno dati orientamenti per il futuro, recependo il frutto del dialogo avvenuto nelle assemblee. Tuttavia, il cammino sinodale non finirà con un libro. La speranza è che possa continuare nella vita ordinaria della Chiesa, diventando sempre di più il metodo ordinario con cui condividere l’ascolto del Vangelo, il discernimento dei tempi, le decisioni per un migliore servizio della fede.