Diceva ancora alle folle “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: farà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”.(Lc 12,54-57)
Luca sta descrivendo il lungo viaggio di Gesù dalla Galilea verso Gerusalemme dove lo attende l’ostilità dei giudei, l’arresto, la condanna e la morte in croce. Stava vivendo giorni decisivi per la storia dell’umanità.
Gesù manifesta inquietudine per ciò che sta vivendo, una incontenibile tensione spirituale. Gli apostoli e i discepoli a loro volta erano inquieti perché percepiscono che in un qualche modo anche loro erano coinvolti nel suo destino. Seguire Gesù li avrebbe portati in collisione con gli altri. Gesù, ricorrendo ad una breve parabola ‘meteorologica’, riconosce alla gente la capacità di capire il tempo, ma la rimprovera perché non sa capire i segni dei tempi.
Gesù si presenta come il segno dei tempi nuovi! La gente si entusiasma, ascolta, si meraviglia, ma non capisce.
E’ rimprovero per i suoi contemporanei ed è rimprovero per noi che non abbiamo ancora capito a fondo il Signore. Cogliere i segni dei tempi, di questo nostro tempo, e viverli è impegnativo e, a volte pericoloso. La coerenza costa. Si paga di persona la fedeltà.
E’ troppo facile cogliere la paura, l’incertezza, il calo di partecipazione alla vita ecclesiale e non, il giudizio poco informato e gratuito. Più difficile è metterci in questione, mettere da parte la consuetudine sterile che rivela poca voglia di cambiare. Oggi abbiamo bisogno di coraggio per operare scelte chiare. Abbiamo bisogno di staccarci dalle tradizioni sterili e fini a se stesse.
Chiediamo a Dio di saper leggere i cambiamenti in corso: sono un appello a rinnovarci mettendoci di nuovo in ascolto del Vangelo, convertendoci e ricercando strade nuove e nuovo stile di vita. Gesù ci ha promesso lo Spirito Santo per fare questo; infatti ci ha detto: “Giudicate voi stessi ciò che è giusto!”.
Dio benedica il nostro cammino. Ci auguriamo che sia veramente sinodale.
+ Piero Delbosco
vescovo di Cuneo e di Fossano