Le diocesi di Cuneo e Fossano sono state invitate dal vescovo mons. Piero Delbosco a intraprendere un percorso sinodale. Le ragioni di questo coinvolgimento dei fedeli nel discernimento sono molteplici e sono collegate a processi di cambiamento in corso. Dal punto di vista dell’organizzazione diocesana, si sta portando avanti il percorso verso l’accorpamento delle due diocesi. Sul versante delle parrocchie sul territorio, si stanno costituendo unità pastorali che mettono insieme parrocchie più piccole. Nell’immediato, si stanno sperimentando le gravi difficoltà collegate all’emergenza sanitaria anche sul piano della vita ecclesiale. In un orizzonte più ampio, ci sono cambiamenti epocali (o «cambiamenti d’epoca», secondo l’espressione ormai comune) che toccano in profondità ciò in cui credere e sperare.
Indire un Sinodo significa cercare una condivisione più ampia del discernimento da fare, aprendosi all’ascolto di tutti, confidando nell’opera dello Spirito Santo che si fa udire anche attraverso la voce dei piccoli, dei poveri, di chi è lontano, di quanti attendono Dio e si aprono a Lui. Le decisioni nella Chiesa maturano attraverso un costante dialogo tra pastori e fedeli, tra i pochi e i tutti, tra chi partecipa alla vita della comunità e chi la osserva a distanza (cfr. Commissione teologica internazionale, La Sinodalità nella Chiesa).
Nella storia della Chiesa i modi con cui è esercitata la sinodalità sono molteplici. Nessuno di questi è perfetto né esclusivo. Il tentativo che si sta facendo è di creare un percorso di sinodalità alla misura delle nostre forze e della situazione diocesana. La convinzione che anima coloro che ne stanno seguendo la gestazione è che possa innescare un processo virtuoso di rinnovamento e di coinvolgimento. I frutti non possono essere programmati, ma solamente attesi e sperati!
Questo percorso sinodale è ora alla sua prima tappa: tempo di ascolto dei fedeli e delle comunità. Pur in mezzo alle gravi difficoltà del momento, molteparrocchie e comunità stanno cercando le modalità per coinvolgere le persone nel discernere i cambiamenti che avvengono e per mettersi in ascolto dei suggerimenti che vengono dallo Spirito. Vista l’emergenza sanitaria l’investimento si sta dirottando soprattutto su incontri on-line oppure diffusione di messaggi whatsapp o di richiami sui fogli di avvisi e sui bollettini. In vari modi si cerca di trasmettere l’idea di una Chiesa locale che non si arrende alle difficoltà e non procede solamente con l’iniziativa di singoli, ma punta a coinvolgere tutti, fedelissimi e lontani. Altre parrocchie stanno proponendo momenti di preghiera e celebrazioni in cui consegnare il mandato di interrogarsi e di mettersi in ascolto della gente: che cosa dicono gli altri della parrocchia, della fede, dei preti … di questi cambiamenti epocali che stiamo vivendo?
Anche singoli fedeli stanno mostrando interesse alla proposta sinodale. Attraverso il sito internet sono giunte le prime opinioni sul tema dei cambiamenti in corso nel mondo e nella Chiesa. Colpisce la voglia di parlare e di esprimere la propria opinione che testimonia la fiducia di essere ascoltati. Pur con toni di grave preoccupazione per le difficoltà del momento storico e di incertezza sul futuro non è spenta la speranza che la Chiesa locale possa ancora avere delle risorse da mettere in campo.
Tra le opinioni ricevute, spesso emerge il tema del prete, ossia di questa figura che è stata fino ad ora una sorta di simbolo del cristianesimo locale. A volte emergono riserve e critiche sui preti. Altre volte la preoccupazione di vederne l’invecchiamento e la scomparsa a partire dalle piccole comunità.
Trapelano anche segni di ottimismo e di entusiasmo collegati in particolare alla figura di papa Francesco e al suo impegno di riforma nella Chiesa. L’auspicio è che il Sinodo nostrano possa favorire un impegno analogo a livello locale.
Spicca per simpatia tra i messaggi ricevuti un’affermazione: «La speranza è che il Sinodo porti dei cambiamenti e non si dissolva come bava di lumaca che si dissecca al sole, con conseguente inarrestabile, progressiva insignificanza della Chiesa istituzionale».
Gli insegnanti IRC come possono partecipare al percorso sinodale?
Spesso sono proprio gli insegnanti di religione a raccogliere valutazioni, critiche, domande circa le parrocchie, la fede, i preti (tutti temi sinodali). Percepiscono interrogativi radicali ed esigenze di testimonianze credibili da parte dei credenti che praticano le chiese e le comunità. Sentono anche inquietudini e nostalgie del credere nel Cristo di cui hanno sentito parlare. Portare nel percorso sinodale una parte di quanto emerge attraverso la scuola sarebbe un dono prezioso.
Per questo motivo, invitiamo a prendere parte, per quanto possibile e con piena libertà e creatività, al percorso intrapreso.
Nella prima tappa, quella in corso, definita tempo di ascolto, nell’ambito della scuola si potrebbero cercare occasioni di confronto sui quattro temi sinodali: cambiamenti, parrocchia, fede, prete. In prospettiva sinodale la costante preoccupazione è di mettersi in ascolto di tutti, in particolare di quanti non parlano abitualmente oppure di quanti si sono allontanati dalla Chiesa o dalla fede. Anche i bambini e gli adolescenti possono farsi interpreti di voci ascoltate: « … che cosa dice la gente?». Possono dire una loro parola: «… e noi che cosa diciamo?». Ogni insegnante potrà, in questa tappa, raccogliere alcune delle proprie riflessioni e dei propri studenti per inviarle direttamente alla Segreteria del Sinodo (tramite mail).
Per quanto riguarda la seconda tappa, potrà essere interessante mantenersi informati sui dibattiti in corso nelle assemblee e sulle prospettive che andranno configurandosi, per aggiornare i propri studenti, in modo che vengano incoraggiati a vedere nella chiesa locale un’istituzione che cerca il dialogo, l’autocorrezione, il rinnovamento di se stessa.
La terza tappa sarà quella che inizia dopo la conclusione delle assemblee sinodali: il tempo di attuazione. Sarà il momento per verificare se l’esperienza fatta si potrà tradurre in un volto nuovo di Chiesa locale, non priva di limiti e difetti, ma in costante cammino al servizio della fede di tutti. Anche su questa verifica potrà essere interessante raccogliere valutazioni da parte di quanti frequentano la scuola (si sta dimostrando credibile la Chiesa locale?).
Per condividere esperienze ed idee invitiamo a segnalare alla Segreteria del Sinodo le notizie di quanto si sta facendo, in modo da diffondere idee creative pubblicandole nell’Area stampa del sito internet e mettendole a disposizione dei siti diocesani, dei settimanali, di eventuali canali di comunicazione.
Se, inoltre, qualcuno tra gli insegnanti di religione fosse disposto a collaborare con il gruppo di studio della Segreteria del Sinodo, si potranno trovare modalità per condividere il lavoro di riflessione e scambio che si sta facendo e che accompagnerà dietro le quinte tutte le tappe del percorso sinodale. Chi è disponibile può prendere contatto con la Segreteria del Sinodo oppure direttamente con il sottoscritto tramite mail (giu.pel@aol.com).
Per informazioni si può contattare la Segreteria (segreteria@sinodocuneoefossano.it) e/o consultare il sito www.sinodocuneoefossano.it
A nome della Segreteria del Sinodo
don Giuseppe Pellegrino jr.