Omelia 28 maggio 2021 – Indizione del Sinodo

Omelia 28 maggio 2021 – Indizione del Sinodo

Quello che stiamo vivendo è un grande momento di Chiesa: è l’inizio delle Assemblee sinodali.
La prima è oggi e le altre quattro saranno previste nell’autunno.

Il nostro è un cammino sinodale. Non è una novità perché ci ritroviamo nel solco di quanto è stato detto nel Concilio Vaticano II, nella Costituzione ‘Lumen Gentium’, al capitolo secondo quando si parla del popolo di Dio, sottolineando un’espressione usata da San Paolo.
Nei giorni scorsi ho avuto la gioia di prendere parte all’assemblea dei Vescovi italiani dal titolo: “Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita” con il sottotitolo “… per un cammino sinodale”. Ritengo fondamentale far risuonare a voi alcune provocazioni che ho colto con grande interesse.
Il Santo Padre, nella sua prolusione parlando a braccio, citando un suo intervento del gennaio 2021 ad una assemblea di catechisti, ha parlato del Sinodo. Ha esortato tutti a non vedere nel Sinodo una specie di parlamento. Ha aggiunto che ciò che conta sono tre atteggiamenti: l’umiltà, il disinteresse e la beatitudine. Con forza ha sottolineato che la paura non è una buona consigliera e che non c’è Sinodo senza lo Spirito Santo. Ha poi aggiunto l’invito a non perdere la memoria, riferendosi al Convegno di Firenze celebrato alla fine del mese di novembre 2015. In questo suo intervento, in un inciso, ha detto queste frasi: “I giovani hanno il fiuto del futuro solo se hanno il coraggio di ascoltare i vecchi”, “Linea guida è ascoltare giovani e vecchi”, “Se i vecchi non parlano con i giovani moriranno senza sogni”.

Il Presidente della CEI, il card. Gualtiero Bassetti, ha aggiunto che la Chiesa è chiamata al discernimento per generare Conversione, Comunione e Corresponsabilità.
Nella relazione teologica del vescovo di Novara, mons Franco Brambilla sono emerse due dimensioni fondamentali: il Convenire e il Camminare. Anche lui ha insistito a non aver mai paura del dialogo.
Quindi c’è stato un forte invito a celebrare Sinodi nelle Chiese particolari, cioè nelle Diocesi, in preparazione ad un Sinodo della Chiesa Italiana che sfocerà in un Sinodo dei Vescovi, forse previsto per il 2025. Su questi ultimi due non ci sono ancora indicazioni chiare. Di fatto si è in cammino. E’ molto probabile che, nel mese di novembre prossimo, vi sarà un’Assemblea straordinaria dei vescovi italiani dove emergeranno maggiori indicazioni. Ho notato come alcune diocesi hanno già terminato la fase diocesana. I vescovi hanno fatto notare che sono stati veri momenti di Grazia. Altre diocesi stanno compiendo i primi passi, come noi. Altre, invece, sono al punto di partenza e non nascondono timori.
Sono stati giorni intensi in cui sono stato confortato per il cammino fatto finora e per ciò che stiamo intraprendendo.

Il nostro riferimento rimane la Parola di Dio che abbiamo ascoltato. E’ la professione di fede di Pietro a Cesarea di Filippo. E’ un momento di verifica del Signore Gesù con i Dodici dove Pietro parla a nome di tutti. Segna un passaggio profondo nella vita pubblica di Gesù; fino a quel momento aveva parlato a tutti del Regno e ora si rivolgerà prevalentemente ai Dodici.
Quei due interrogativi, “La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo ?” e “Ma voi, chi dite che io sia ?” dobbiamo sentirli rivolti a noi, personalmente. Come sapete, sono alla base dei quattro temi delle schede.
Qui si gioca il nostro annuncio ed è in ballo la nostra testimonianza. Senza alcun dubbio oggi abbiamo bisogno di modelli di vita cristiana e, in contemporanea, c’è l’urgenza di dire la nostra fede nel Signore Gesù, con coraggio e senza nasconderci. Dobbiamo guardare, ascoltare coloro che vivono al nostro fianco e dar nuovo vigore alla proclamazione della bella notizia di Gesù, il Vangelo. Quindi, fondamentale è l’annuncio; poi verranno le nostre strutture organizzative.
Ci dobbiamo interrogare su quale immagine di Chiesa stiamo dando a Fossano e a Cuneo per poi tentare di individuare strade evangeliche che rispondano alle attese della nostra gente.
Non dobbiamo temere: lo Spirito è già in azione e non mancherà di illuminare il nostro itinerario.
Il metodo sinodale che vogliamo sperimentare lo vogliamo vivere adesso, lo vivremo nelle assemblee e dovrà segnare il nostro cammino ecclesiale futuro.
La Vergine Maria, Madonna della divina provvidenza e Regina della pace, insieme ai santi Michele, Giovenale e Dalmazzo, ai santi e beati della nostra terra, intercedano per noi.

 

+ Piero Delbosco

vescovo di Cuneo e di Fossano