Indizione del Sinodo

28 maggio 2021

Il periodo che le Chiese locali stanno vivendo richiede confronto e scambio di idee, con un supplemento di discernimento. Da alcuni anni è stato avviato un percorso verso l’unione delle due Diocesi di Cuneo e di Fossano e questo passo esige cambiamenti sul piano dell’organizzazione, ma ancora di più sul piano della mentalità e delle tradizioni specifiche di ciascuna comunità. Nel frattempo, il contesto culturale e sociale aggiunge ulteriori elementi di complessità, con una concezione sempre più secolare della vita e allo stesso tempo con una concezione della dimensione religiosa più personalizzata e autonoma. Nell’ultimo periodo si è aggiunta la crisi sanitaria e sociale collegata alla pandemia da Covid-19 con grandi ripercussioni sulla vita delle comunità cristiane e sui sentimenti collettivi dei fedeli e di quanti si avvicinano o si allontanano dalla Chiesa. 

Per non restare solo nelle decisioni che riguardano la vita delle comunità e per non lasciare a sé stessi i pastori, i ministri, gli operatori pastorali e i fedeli nelle singole comunità, ho pensato di convocare un Sinodo diocesano, unico per le due Chiese di Cuneo e di Fossano ai sensi del can. 461§2 del Codice di diritto canonico, facendo tesoro del magistero del Vescovo di Roma Francesco che ci incoraggia a percorrere questa via, Diocesi per Diocesi, nella prospettiva di coinvolgere progressivamente tutte le Chiese in Italia. 

La proposta di convocare un Sinodo diocesano era già emersa nel gennaio 2020, quando scrissi alla Sede apostolica per aggiornare sul percorso delle nostre due Diocesi verso l’unione: in quella sede la possibilità di intraprendere un percorso sinodale aveva ricevuto il consenso unanime dei due Collegi dei consultori. Domenica 4 ottobre 2020 in ogni zona pastorale abbiamo pregato per chiedere il dono del discernimento al fine di far maturare la proposta del Sinodo. Quindi, ai sensi del can. 461§1 del Codice di diritto canonico, il 27 ottobre 2020 ho sentito congiuntamente i Consigli presbiterali di Cuneo e di Fossano, riferendo poi anche al Consiglio pastorale diocesano il 29 ottobre 2020. 

Come ho riassunto nella mia lettera ai presbiteri, ai diaconi e agli altri fedeli collaboratori del 13 novembre 2020, la proposta del Sinodo diocesano ha suscitato non poche perplessità, in particolare sull’opportunità di intraprendere un percorso così impegnativo in tempo di pandemia. Tuttavia, è stata condivisa l’urgenza di metterci in ascolto per non ridurre il cammino verso l’unione delle due Diocesi ad una mera questione organizzativa. Utilizzando gli strumenti della comunicazione a distanza, ma anche con assemblee in presenza, grazie all’impegno di tanti laici delegati dai parroci in quasi tutte le parrocchie del territorio, nei mesi scorsi abbiamo quindi promosso un ascolto diffuso di singoli fedeli e di comunità su quattro temi individuati dalla Segreteria preparatoria da me costituita e dai gruppi di studio ad essa collegati: i cambiamenti, la parrocchia, la fede, il prete. Nell’ultimo periodo, infine, è stata lanciata una nuova consultazione per giungere ad un quinto tema sinodale indicato più direttamente dai fedeli, in modo da aumentare ancora la libertà e la capillarità di questo ascolto di tutto il popolo di Dio. 

A questo punto, sono convinto che il Sinodo diocesano possa suscitare un nuovo interesse per la Chiesa locale, nuova passione ed entusiasmo, voglia di credere ancora o almeno di prendere sul serio la fede. Su questa base di speranza e di dialogo tra fedeli e pastori, sarà più facile procedere nelle decisioni pastorali che sono da prendere. In particolare, sarà più facile mettere insieme le risorse umane e le istituzioni ecclesiali, creare un’unica Diocesi, nuova nello Spirito, derivata dalle attuali Diocesi di Cuneo e di Fossano; sul territorio sarà più facile realizzare delle Unità pastorali vive, che possano animare la vita cristiana: le liturgie, la trasmissione della fede, la testimonianza della carità, la cura del patrimonio culturale ricevuto dalle generazioni passate. Pertanto, con il presente Decreto, trascorsi 23 anni dalla conclusione del quarto Sinodo diocesano di Cuneo e del settimo Sinodo diocesano di Fossano, a norma dei cann. 460-468 del Codice di diritto canonico, 

convoco il Sinodo diocesano di Cuneo e di Fossano, unico per entrambe le Chiese, da celebrarsi nell’anno pastorale 2021-2022 nei modi qui sotto esplicitati. 

  1. Sono chiamati al Sinodo in qualità di membri sinodali:
    • i Vicari generali, i Vicari episcopali, il Vicario giudiziale e il Rettore del Seminario Interdiocesano
      Cuneese;
    • i Canonici effettivi della chiesa cattedrale di Cuneo e della chiesa cattedrale di Fossano;
    • i membri dei Consigli presbiterali, tra cui i Vicari zonali e almeno un altro presbitero per ciascuna
      Zona pastorale, come evidenziati nell’elenco allegato;
    • cessando da oggi il Consiglio pastorale diocesano, i fedeli laici delegati dai parroci, di norma uno
      per ciascuna Parrocchia o Unità pastorale, e dalle Consulte diocesane per le aggregazioni laicali,
      come nell’elenco allegato;
    • alcuni religiosi designati dagli Istituti religiosi e dalle Società di vita apostolica che hanno casa
      nelle Diocesi, come nell’elenco allegato;
    • altri fedeli da me liberamente nominati, come nell’elenco allegato, che potrò integrare in seguito,
      in numero non superiore al 10% dell’intera assemblea dei membri sinodali, per garantire
      un’adeguata rappresentanza del popolo di Dio.
  2. I membri sinodali hanno l’obbligo di partecipare alle singole sessioni del Sinodo diocesano, giustificando
    le assenze per impedimento; al fine di garantire che il popolo di Dio sia adeguatamente rappresentato in tutte le singole sessioni, gli altri presbiteri per ciascuna Zona pastorale e i fedeli laici delegati dai parroci, di cui agli artt. 1c. e 1d., in caso di impedimento saranno sostituiti dai presbiteri designati ad hoc quando fosse necessario in ciascuna Zona pastorale e dai fedeli laici vicedelegati dai parroci per ciascuna Parrocchia o Unità pastorale come nell’elenco allegato.
  3. Alle singole sessioni del Sinodo potrò invitare come osservatori alcuni ministri o membri di Chiese o di Comunità ecclesiali che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica.
  4. Le proposizioni del Sinodo, liberamente discusse ed approvate nelle sessioni presiedute da me o, in caso di impedimento, da uno dei Vicari generali delegato ad hoc, avranno carattere consultivo per le dichiarazioni e i decreti sinodali che in quanto Vescovo diocesano promulgherò e pubblicherò al termine.
  5. Nomino Segretario generale coordinatore del Sinodo diocesano don Giuseppe Pellegrino jr, coadiuvato da don Pierangelo Chiaramello, Segretario generale in solidum, e dalla Segreteria composta come nell’elenco allegato: egli mi proporrà il Regolamento del Sinodo diocesano che promulgherò entro il 15 settembre 2021, in cui saranno stabiliti i tempi e le procedure.

Tali disposizioni siano inserite negli atti ufficiali della Curia e comunicate a chi di dovere. 


Dato nella Cattedrale di Cuneo, lì 28 maggio 2021 

+ Piero Delbosco – Vescovo 

don Elio Dotto – Cancelliere vescovile